Nel 1657 viene riportato su vari scritti che i sestresi durante la pestilenza per sfuggire al contatto con le persone infette, preferirono fuggire da Sestri e bivaccare sulle pendici del Monte Gazzo.
    Si sa che in quell'anno un capuccino, pare che fosse il Padre Giovanni Maria da Mentone, costrui sulla vetta del monte un'effige della Beata Vergine nell'atteggiamento di "Madre Misericordiosa", con le mani protese verso l'abitato di Sestri.
    Tre anni dopo il Senato della Serenissima Repubblica Genovese autorizzava la costruzione del santuario votivo sul Monte Gazzo.
    L'antico documento recita: "Avendo moltissime persone lasciato legati, specie al tempo del contagio, disponesse il Magnifico Senato per erigere una nicchia che riparasse dalle ingiurie del tempo il Simulacro della Madonna e per costruire una Cappella nella quale si potesse celebrare il Sacrificio della Messa per divozione dei popoli".
    La grande nicchia sorse nell'anno 1660. La delibera per la sua costruzione riportava quattro capitoli che il Senato della Repubblica aveva consegnato al Capitano del Popolo perchè li rendesse pubblici.
    "Capitoli da osservarsi per l'erettione, mantenimento, amministrazione e governo della Cappella da fabbricarsi sopra il monte Gazzo, dove già è stata eretta una Statua della Madonna.
    I - Che detta cappella si fabbrichi e si fondi sotto l'immediata protezione della Serenissima Repubblica e così del Serenissimo Senato, il quale come Protettore supremo bavera in detta cappella tutta quanta preminenza, superiorità che possi in qualunque modo competere al Reggio e Supremo protettore del luogo pio.
    II - Che in detta Cappella non si debba fabbricare campanile nè porvi campana nè farvi cimiteri mai per sepoltura per tempo alcuno dovendo detta cappella servire solo per coprire la suddetta immagine e per comodità maggiore delle persone che vi concorrerranno per divottione.
    III - Si eleggeranno dalli Magnifici Sei Agenti di Ballia della comunità di Sestri ogni anno due Massari che haveranno cura di detta Cappella per il mantenimento di essa, i quali però haveranno obbligo di dar conto ad altri della loro amministrazione che a detti Magnifici Sei, salva però la deputazione già fatta per la fabbrica di detta cappella rispetto a fabriceri già eletti e che si eleggeranno da detti sei sino che la fabbrica sii finita a loro arbitrio, come di aumentarla e ristorarla quando a loro paresse.
    IV - Che per haver licenza della celebratione delle Messe dell'ordine se ne facci l'istanza e si procuri tal licenza in tutto e per tutto conforme sarà ordinato dal Serenissimo Senato in maniera che tutto quello che ha detto. Serenissimo Senato sarà ordinato s'intenda e resti compreso nei presenti capitoli e nella erettione della detta Cappella.
    F. Gio Alberto Venzano Notaro di detta Comunità Cancelliere"
    Sul suo fianco esisteva fino a non molti anni fa, demolita per l'avanzamento delle cave, una grotta detta "Tann-a de Brigidun" che alimentò i sogni fantastici di generazioni di sestresi con visioni ed immagini leggendarie di banditi, castellane e ricchi signori. La caverna, in reltà, si presentava come una stretta fenditura nel fianco occidentale della montagna ed era alta in media alcuni metri; il suolo era leggermente in discesa nel primo tratto e proseguiva poi in ripida salita. Era lunga circa 35 metri con un'altezza che variava dai 4 ai 10 metri. Nell'ultima parte il soffitto della caverna decresceva rapidamente terminando in una stanzetta.
    Dalla vetta si gode di un ottimo panorama delle due riviere della Liguria, e nelle giornate più limpide si scorge anche la parte settentrionale della Corsica.